I tolmezzini non sono molto contenti di condividere gli “snacks” offerti insieme allo spritz, ai tavoli dei bar, con i piccioni invadenti, per non dire impiccioni. Non so come si comportano a Venezia, o in altre città dove il volatile più sinantropo che esista convive da molto tempo con gli esseri umani, ma i piccioni di Codroipo non si comportano così, come quelli di Tolmezzo. Non sono così sfacciati. Le bariste li scacciano. E pure gli avventori. Una volta che ho provato a dare qualche briciola a uno di essi, la cameriera se n’è accorta e mi ha sgridato, dimenticando che il cliente è sacro e ha sempre ragione. Anche quando anni fa in Sri Lanka davo da mangiare ai macachi sulla terrazza dell’albergo, il padrone mi ha sgridato, ma evidentemente, sia i piccioni di Tolmezzo che le scimmie di Kandy devono essere così insistenti da aver fatto perdere la pazienza ai residenti, che devono trattare con loro ogni giorno. Noi turisti siamo di passaggio, ci togliamo la soddisfazione di dar da mangiare a quelle simpatiche bestiole, ma non ci rendiamo conto di quanto fastidiosi possono essere certi animali. Comunque, è una questione soggettiva. Ora sapete che, se andate in vacanza in Carnia e volete concedervi un bicchiere di quello buono nel suo capoluogo, Tolmezzo, mettete una salvietta sulle noccioline americane. O sulle patatine.
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