martedì 8 agosto 2023

Un appello dal polmone verde della Terra


Fonte: Avaaz

Mi chiamo Txai Suruí. Poche settimane fa, io e mia madre siamo state tenute in ostaggio per cinque ore da allevatori abusivi. Questi uomini mi vedono come una nemica perché ho dedicato la mia vita a proteggere la foresta, ma non capiscono che sto lottando anche per loro. L'Amazzonia, dove il mio popolo vive da più di 6mila anni, è vicina a un punto di non ritorno ecologico che potrebbe trasformarla in una landa desolata. Se non preveniamo questo collasso, l'atmosfera diventerà satura di anidride carbonica e la Terra si inaridirà, condannando diecimila specie animali all'estinzione. E la sopravvivenza di tutti noi, indigeni, allevatori, abitanti del Brasile e di tutto il mondo, sarà in pericolo. Ma abbiamo un'ultima opportunità: i leader dei Paesi dell'Amazzonia si incontreranno in un vertice storico per difendere la foresta. Questa potrebbe essere l'occasione decisiva: dobbiamo convincerli a proteggere l'80% della foresta e a riconoscere definitivamente le terre indigene. La nostra voce dovrà essere più forte di quella degli allevatori. Unisciti a me per difendere la foresta che connette e sostiene tutti noi, e farò arrivare la nostra voce direttamente ai leader al vertice. Firma ora!

5 commenti:

  1. Il tema dell'Amazzonia veniva già trattato negli anni 70 , famoso fu un sindacalista , seringueiro ( che estraeva il caucciù dagli alberi ), Chico Mendes , ucciso poi nel 1988 dalle lobby del disboscamento per creare campi ad alta coltura intensiva di mangimi per allevamenti.

    Di Avaaz ho sentito parlare per la prima volta intorno al 2010 , poi facendo un po' di ricerche è saltato fuori di essere una società di raccolta dati e monitoraggio del dissenso legata a Soros.

    Non facciamoci suggestionare da questi messaggi emotivi , come ho detto in precedenza il pianeta sa benissimo autoregolarsi , quindi chiunque promuove una lotta per la salvaguardia del pianeta è in malafede.

    Più sensato invece sarebbe sensibilizzare le persone sulla fragilità degli abitanti ( del pianeta ) e indurli a comportamenti più responsabili per la loro stessa incolumità.

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    1. Pochi giorni fa dono venuto a sapere che un'agenzia per la protezione delle "rainforest", le foreste pluviali, che ha una raganella come logo, è finanziata da Bill Gates.
      Chico Mendes me lo ricordo. Uno dei tanti martiri dell'ambiente. (Freeanimals)

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  2. O si cambia personalmente ed intimamente, a seguito di diversi livelli di consapevolezza raggiunti, oppure scordiamoci tutte le belle parole ed i discorsi che, abitualmente, passano su questo blog.

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  3. Già, proprio così....e comunque un patto scellerato deve esser intercorso fra il demiurgo ed i satanassi acquariofili,ovvero tutte le bestioline rimarranno dove stanno a meno di una presa di coscienza, miglioramento collettivo....o tutti o nessuno? E comunque io continuo a preferire il paradiso per il clima, l'inferno per la compagnia. ***

    *** Oscar Wilde

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