A quanti di voi è capitato, attraversando in bicicletta il ponte su un fiume, d’incontrare una giovane Natrice dal collare, che strisciava rasente il parapetto? A me è capitato stamattina. Mi sono fermato e la prima idea è stata di metterla in salvo dal possibile schiacciamento da parte delle macchine e, la seconda, è stata di farle, prima, qualche foto o un breve video. Attuato, seppur scomodamente, il secondo progetto, di cui vedete qui i risultati, stavo per passare all’operazione di salvataggio, che sarebbe consistita nel farle fare il salto del cordolo di cemento, che la Natrice era sparita, infilatasi probabilmente in uno dei fori del drenaggio. Buon per lei. Maneggiare le Natrici non comporta alcun pericolo, non solo perché non sono velenose, ma anche per la loro indole poco aggressiva, a differenza dei biacchi. Da notare che, da quando mi sono trasferito in campagna, trovo solo Natrici giovani e ciò mi fa sospettare che non facciano in tempo a diventare adulte. Il loro peggior nemico è l’uomo, soprattutto quello della sottospecie Homo ignorantis.
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