“L’inizio
del controllo mentale o i primi segnali che la situazione era cambiata sono
cominciati il 07/03/2004, sebbene alcune persone che condividono con me la
stessa sorte ipotizzano che io sia stato predisposto a questo tipo di
trattamenti fin da piccolo. Avevo
17 anni e avevo passato l’anno prima comportandomi come se non mi preoccupassi
delle conseguenze di ciò che facevo nei confronti di “famiglia”, conoscenze,
scuola, datori di lavoro e stato. Una notte al solito bar mi accorgo che in
molti mi guardano continuamente tentando minimamente di non farsi notare e
cominciano a fare nelle loro conversazioni riferimenti al sottoscritto (anche
se sempre in terza persona, mai direttamente) ma al momento non ci facevo
troppo caso, finché in seguito per farmi capire che il problema ero io mi
fecero lo stesso trattamento che facevano al “pedofilo del paese”, che ogni
volta che ci passava davanti in strada qualcuno puntualmente faceva un colpo di
tosse e lui lo guardava male ma senza fare nulla. Da quel momento in poi i
colpi di tosse li avrebbero fatti quando passavo io (ed è tuttora così), la
cosa divenne bizzarra perché la gente mi si avvicinava e si metteva a tossire,
mi dicevo: “Strano, deve esserci un’epidemia in corso…”.
In
seguito, comportamenti del genere cominciarono a generalizzarsi, a casa, in
giro e in misura minore a scuola. E’ andata avanti così fra insinuazioni,
manifestazioni di ostilità di vario genere e merda varia per un mesetto e
mezzo, dopo di che ho smesso di frequentare quelle persone. Sarebbe stata una
cosa da riprendere e mettere in un documentario perché era un intero paesello
concentrato sull’eliminazione di una persona attraverso nuovi metodi (perché
con quelli tradizionali è già successo spesso). La gente che sempre avevo
conosciuto ora mi si era rivoltata contro, vedevo gente che in vita sua non
aveva mai avuto il coraggio neanche di dire una sillaba contro di me prendersi
le sue “soddisfazioni” in un “tutti contro uno” che gli avrebbe fatto credere
di essere qualcuno per il semplice fatto che ora reprimevano chi si ribellava.
Che
abbiano passato e che passeranno il resto della vita leccando culi e calando le
braghe è un dettaglio che per loro fa poca differenza, d’altronde molti di loro
erano militari e fascisti per cui son problemi che loro non si pongono. Si
arrivò al punto in cui, sempre in terza persona, mi si accusò di tutto,
facendomi pensare di avere veramente qualcosa che non va, a volte si auspicava
e pronosticava la mia morte per suicidio. Io assistevo immobile fino a quel
momento perché era una situazione a cui non avevo mai assistito prima e più di
una volta pensavo di essere diventato pazzo… poteva essere successo tutto
questo e tutto in una volta o era la mia percezione?
Inoltre,
anche se avessi chiesto spiegazioni mi si sarebbe risposto (come in seguito
avvenne) che era la mia immaginazione, anche se il fatto che si riferivano ai
miei comportamenti e al mio pensiero, talvolta spudoratamente, era
evidentissimo. Inoltre, agendo quando sorgeva una contraddizione o nel mio
pensiero o nei miei comportamenti potevano farmi pensare di essere in qualche
modo in torto e quindi “giustificare” quello che mi succedeva attorno.
Contemporaneamente
la situazione era cambiata pure in casa dove iniziarono (oltre al fatto che i
miei famigliari avevano assunto lo stesso modo di comportarsi) i primi segni
del controllo mentale. Sentivo suoni (non nella testa) che mi davano l’idea che
qualcuno “leggesse nel mio pensiero”. Questi sono anche variati nel tempo ma
vanno dal colpetto a qualcosa di metallico nella stanza, alla motosega, al
verso di alcune specie di uccelli (che si può far diventare espressivo con
alcune modifiche), etc. Questo genere di “suoni nel periodo che va dal marzo
2004 all’ottobre 2004 erano frequentissimi, e io ho sempre vissuto nello stesso
posto, dove prima erano invece moderati/assenti e normalissimi.
Nel
periodo che va dall’inizio (marzo 2004) a Gennaio 2007, ho fatto molte ipotesi
su cosa mi stava succedendo e mi sono dato varie spiegazioni che vanno dal
classico “sono pazzo!” (mi hanno fatto infatti vari TSO) ad ipotesi su un
possibile danno cerebrale dovuto alle sostanze stupefacenti che avevo assunto.
Un briciolo di speranza che tutto tornasse al suo posto lo nutrivo ancora. Per
esempio, per una quindicina di secondi nel 2006 ho pensato di essere di nuovo
come un tempo, perché dall’inizio del controllo mentale ad ora non ho più avuto
la stessa sensazione del pensare che ho avuto nei miei primi 17 anni, il
pensiero non scorre più fluido, più che pensiero sembra una specie di grido nel
cervello, una specie di mal di testa. Il pensare è diventato verbale (sul
perché mi inducessero a pensare verbalmente mi sono fatto varie ipotesi nel
tempo riuscendo a capire il perché solo da poco tempo).
Invece,
una notte del 2006 per una quindicina di secondi il pensiero tornò quello di
una volta mentre ascoltavo musica disteso nel letto, da allora non mi è più
capitato che mi facessero ri-assaggiare la “sensazione di pensare”.
Poi
nel Gennaio 2007 ho scoperto il sito dell’allora “AVAE-M” e tutto è diventato
più chiaro. Anche se devo dire che il lavoro che hanno fatto fino a quel
momento sulla mia testa ha lasciato il segno, ancora adesso quando mi succede
qualcosa che ha a che fare col controllo mentale o lo stalking i miei primi pensieri vanno alle ipotesi precedenti,
cioè “pazzia” o altre cazzate. Nonostante sia a conoscenza del controllo
mentale il mio istinto è legato a quelle prime idee. Infatti, in qualsiasi cosa
non riesco a trasformare il ragionare, quel poco che mi permettono, in
coscienza. Permettono al mio pensiero di muoversi all’interno di un “recinto”
delimitato, ed ogni volta che oltrepasso quei limiti intervengono in qualche
modo. E’ il loro modo di tenermi sotto controllo e rendermi prevedibile.
L’evoluzione
di alcuni dei metodi con cui mi impediscono di pensare, di organizzare il
pensiero, di svolgere normali situazioni, è singolare per quel che riguarda i
mie tentativi di studiare (ormai sono solo tentativi), vorrei precisare che
rincoglionito come sono ora non ci sono nato. Infatti, nello studio non ho mai
avuto problemi in questo senso a scuola e nemmeno in tutte le altre situazioni
in cui era necessario utilizzare il cervello. Dal 2004 al 2010 quando mi
mettevo a studiare sui libri, per impedirmelo mi facevano sentire appunto suoni
come spiegato sopra. Questi capitavano in diversi momenti ma sempre riuscivano
o a farmi pensare a tutto tranne a quello a cui volevo pensare. Direte voi:
come possono dei semplici suoni fare questo? Oltre al fatto che ti fanno capire
che ti leggono nel pensiero, sfruttano alcuni giochini psicologici, ti
provocano, ti fiaccano lo spirito, il tutto completato da pensieri e stati
mentali indotti apposta per renderli efficaci.
Così,
verso il 2010, per migliorare lo studio e non sentire rumori di disturbo, mi
mettevo dei tappini auricolari, delle cuffie insonorizzanti ed alzavo il volume
della musica. Immediatamente hanno cambiato modalità, al posto di sentire
rumori ora mi facevano contrarre alcuni muscoli del corpo a scatto,
accompagnati da una strana sensazione a livello cerebrale che non saprei come
descrivere. Io tra me e me le chiamo scossette, e quando mi metto su un libro
arrivano a frequenze di 2-2,5 volte al secondo rendendo la lettura quasi
impossibile. Sono andato avanti con queste “contrazioni-scossette” anche per
ore consecutivamente… se pensavo a quello a cui avevo letto mi ricordavo
davvero poco ma in compenso ho i muscoli lombari allenatissimi, dopo tutta
questa elettrostimolazione (hahah).
Queste
stimolazioni avvengono ora anche nella normale vita quotidiana, non solo nello
studio, esattamente come prima facevano con i “suoni” che non sono cessati ma
continuano combinati al resto. Per esempio, allo stesso modo (prima suoni poi
contrazioni) sono riusciti a privarmi del sonno, a volte lo hanno fatto anche
per diversi giorni consecutivi. Invece, se sono in compagnia, in questo senso
mi lasciano in pace, niente suoni strani o scossette, però la mia “voce
interiore” (che non assomiglia tanto ad una voce) parla di robe che con me non
hanno nulla a che fare. Non che questo non succeda nelle altre situazioni, ma
quando sono solo utilizzano più che altro “suoni” e “scossette”.
Questo
è un sintetico elenco di cose che mi sono successe, ma faccio fatica a mettere
insieme tutto ciò che mi è successo ancora oggi, avrò sicuramente dimenticato
cose anche importanti e messo troppo l’accento su cose invece meno
significative.
Nessun commento:
Posta un commento