Un
sacerdote egizio vissuto durante la 26° dinastia (656 - 525 A.C.) ha suscitato
molto scalpore, durante le radiografie effettuate nell'agosto del 1995. La
mummia, insieme ad altre cinque del museo Egiziano Rosacruciano di San Josè,
California, è stata analizzata da un gruppo di scienziati della Brigham Young
University, per fare studi sul Dna delle mummie. Le radiografie della mummia di
Usermontu hanno mostrato una protesi metallica di 23 centimetri, inserita
nella gamba sinistra all’altezza del ginocchio. La protesi, di fattura
moderna, è stata inserita quando l'uomo era ancora in vita e con una
difficile operazione chirurgica. Le
radiografie sono state analizzate dal Dottor Richard Jackson, chirurgo
ortopedico presso la Brigham Young University, che ha affermato che si tratta
di una protesi di realizzazione moderna, del tipo che viene impiegata oggi in
chirurgia per stabilizzare le ossa.
Il
Dottor Wilfred Griggs capo del team, che stava analizzando le mummie, dichiarò
di aver pensato ad una protesi moderna, inserita non più di 100 anni fa per
bloccare la gamba alla mummia e di non aver mai visto una protesi simile su
una mummia. Nel
mese di novembre alla mummia vennero fatte ulteriori analisi per svelare il
mistero. Dalle
analisi è emerso che la protesi è stata inserita nella gamba del sacerdote
Usermontu quando questi era vivo. La
protesi è in puro ferro e grazie ad una sonda inserita nella parte posteriore
del ginocchio è emersa la presenza tutt’attorno alla protesi di un
cementificante resinoso per fissare la protesi all’osso.
Il
Dottor Wilfred Griggs affermò quindi: "con grande sorpresa non ci sono più
dubbi, si tratta di un antico intervento chirurgico” ed ha aggiunto: "queste sono tecniche biomeccaniche moderne che non avremmo immaginato potessero
essere conosciute dagli antichi egizi". La tecnica era talmente avanzata
da permettere la rotazione della gamba e il fissaggio all’osso tramite un
cementificante. Sono tecniche altamente avanzate di uso moderno. Ma
non è l'unico esempio di protesi antiche. Sempre
in Egitto è stata trovato un dito artificiale, realizzato in
cuoio e legno, al piede di una mummia di
una nobile egiziana, attualmente in mostra al museo egiziano del Cairo. Secondo
il ricercatore Jacky Finch la protesi risalirebbe al periodo tra il 1069 e il
664 A.C.
Una
protesi simile, è stata ritrovata in un’altra mummia presso il British Museum. Archeologi
inglesi, dopo aver analizzato entrambi gli oggetti, hanno dichiarato che
servivano per agevolare i loro proprietari nella camminata.
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