giovedì 11 dicembre 2014

Chirurghi ortopedici all'ombra delle piramidi

 

Un sacerdote egizio vissuto durante la 26° dinastia (656 - 525 A.C.) ha suscitato molto scalpore, durante le radiografie effettuate nell'agosto del 1995. La mummia, insieme ad altre cinque del museo Egiziano Rosacruciano di San Josè, California, è stata analizzata da un gruppo di scienziati della Brigham Young University, per fare studi sul Dna delle mummie. Le radiografie della mummia di Usermontu hanno mostrato una protesi metallica di 23 centimetri, inserita nella gamba sinistra all’altezza del ginocchio. La protesi, di fattura moderna, è stata inserita quando l'uomo era ancora in vita e con una difficile operazione chirurgica. Le radiografie sono state analizzate dal Dottor Richard Jackson, chirurgo ortopedico presso la Brigham Young University, che ha affermato che si tratta di una protesi di realizzazione moderna, del tipo che viene impiegata oggi in chirurgia per stabilizzare le ossa.


Il Dottor Wilfred Griggs capo del team, che stava analizzando le mummie, dichiarò di aver pensato ad una protesi moderna, inserita non più di 100 anni fa per bloccare la gamba alla mummia e di non aver mai visto una protesi simile su una mummia. Nel mese di novembre alla mummia vennero fatte ulteriori analisi per svelare il mistero. Dalle analisi è emerso che la protesi è stata inserita nella gamba del sacerdote Usermontu quando questi era vivo. La protesi è in puro ferro e grazie ad una sonda inserita nella parte posteriore del ginocchio è emersa la presenza tutt’attorno alla protesi di un cementificante resinoso per fissare la protesi all’osso.

Il Dottor Wilfred Griggs affermò quindi: "con grande sorpresa non ci sono più dubbi, si tratta di un antico intervento chirurgico” ed ha aggiunto: "queste sono tecniche biomeccaniche moderne che non avremmo immaginato potessero essere conosciute dagli antichi egizi". La tecnica era talmente avanzata da permettere la rotazione della gamba e il fissaggio all’osso tramite un cementificante. Sono tecniche altamente avanzate di uso moderno. Ma non è l'unico esempio di protesi antiche. Sempre in Egitto è stata trovato un dito artificiale, realizzato in cuoio e legno, al piede di una mummia di una nobile egiziana, attualmente in mostra al museo egiziano del Cairo. Secondo il ricercatore Jacky Finch la protesi risalirebbe al periodo tra il 1069 e il 664 A.C.
Una protesi simile, è stata ritrovata in un’altra mummia presso il British Museum. Archeologi inglesi, dopo aver analizzato entrambi gli oggetti, hanno dichiarato che servivano per agevolare i loro proprietari nella camminata.

Nessun commento:

Posta un commento